Negli ultimi anni il settore della ristorazione si è trasformato rapidamente. Una delle tendenze più interessanti (e sempre più in ascesa) è quella del Fast Casual Dining, una formula perfetta per l’ambiente cittadino e metropolitano perché capace di conciliare le esigenze di rapidità della vita quotidiana con un’esperienza culinaria di qualità.
Un problema che in molti ristoratori si trovano ad affrontare in questo momento è quello dell’organizzazione della cucina. Come gestire diversi canali di vendita e riuscire ad abbattere i costi? Ne parliamo in questo articolo.
Quella dei ristoratori oggi appare come una “specie a rischio”: distanziamento e paura del contagio potrebbe portare nei prossimi mesi ad un crollo della domanda. Come reinventarsi allora? Una possibile soluzione: le ghost kitchen
È passato quasi un mese da quando in tutta Italia è scattata la serrata delle attività aperte al pubblico. Il provvedimento, necessario per il contenimento del contagio, ha colpito sicuramente in modo molto forte il settore della ristorazione e dell’hospitality, che si trova a far fronte ad una situazione di crisi senza precedenti.
Quello che stiamo vivendo è un momento molto difficile per la nostra nazione. L’emergenza ci è piombata addosso senza preavviso e da un giorno all’altro ha sconvolto la nostra routine e le nostre vite.
Negli ultimi mesi si sono svolti alcuni importanti eventi che hanno coinvolto gli operatori del mondo HORECA e dell’industria del food & beverage: parliamo di Host 2019, tenutosi a Milano lo scorso ottobre, e dell’appuntamento annuale di SIGEP, la fiera con sede a Rimini dedicata alla gelateria artigianale e al mondo dolciario, conclusasi a fine gennaio.